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Introduzione All'art Nouveau

Tradizionalmente si colloca il periodo dell’Art Nouveau dall’ultimo decennio dell’ottocento alla prima guerra mondiale.
È chiaro dunque che le radici del movimento affondano nelle esperienze artistiche e culturali del secolo. In particolare, e molto sommariamente, possiamo riconoscere due genesi, una culturale e una estetica, ovviamente fuse e indissolubilmente legate.

John Ruskin e i neomedievalisti inglesi

Le radici culturali dell’Art Nouveau, che come movimento di rottura con la tradizione nasce in Inghilterra, ma si sviluppa soprattutto in Belgio, Francia e Austria, sono saldamente radicate nelle esperienze passate tramite la mediazione del romanticismo e del revival neo-medievale inglese.
   Si può individuare un primo aspetto nelle teorie di John Ruskin (critico famosissimo, 1819-1900) che nella metà dell’ottocento vede nella riscoperta del mondo medievale, idealizzato sicuramente, la coincidenza di arte e artigianato, cioè di cultura e natura. Questo porta ad un rinnovato interesse per le arti minori (quelle decorative, del metallo, del legno e del tessuto) e per l’artigianato. L’artigianato in special modo viene visto come un modo per ridare dignità al lavoro manuale, dignità forse svilita dalla recente industrializzazione.
   è interessante anche notare che Ruskin fu patrono culturale e protettore della confraternita dei preraffaelliti istituita nel 1848. Questo movimento, che vedeva nel medioevo un ideale di vita e di bellezza a cui rifarsi influò molto sull’estetica Art Nouveau, sia con le sue languide fanciulle che con le sui linee morbide e sinuose.

William Morris e le Arts & Crafts

Ma il vero iniziatore di un movimento modernista e "rivoluzionario" fu certamente il socialista e critico William Morris (1834-1896). Questi intraprese nella seconda metà del secolo una campagna di moralizzazione del costume che passava attraverso la soluzione del conflitto tra arte e società, tanto più acuita dai recenti progressi tecnologici e industriali.
   Morris vedeva comunque il bello, l’arte e l’artista come centrali nella vita dell’uomo e, dopo un primo momento in cui egli fu molto critico riguardo al movimento modernista, egli lo abbracciò e fondò nel 1884 la "Arts and Crafts Exhibition Society" per la diffusione delle nuove idee e dei prodotti creati dai nuovi artisti-artigiani.

Viollet-Le-Duc

Sempre nel solco della riscoperta medievale che, semplificando, coincise con il revival neo-gotico, troviamo anche Viollet-Le-Duc (1814-1879) geniale e controverso architetto, storico dell’arte e restauratore (egli fu, tra l’altro, capo progetto del restauro di Notre-Dame de Paris) responsabile, in maniera spesso insospettabile, di come ci appaiono oggi molte delle cosiddette cittadine medievali francesi (ad esempio Carcassonne), egli compò importanti studi sul medioevo, in particolar modo sull’architettura gotica e sulle arti minori, e portò avanti fondamentali studi sulle strutture in ferro e vetro, definendo così caratteristiche e ornamentazioni più volte ripresi dagli artisti del movimento modernista.

Il ferro-vetro

Proprio il ferro e il vetro, dalla tradizione ottocentesca delle grandi strutture a volta ferrata (basti pensare alle imponenti stazioni ferroviarie europee dell’epoca) migrano nell’Art Nouveau di cui diventarono elemento fondamentale e caratterizzante, spesso nelle decorazioni, ma anche nella struttura che consente una leggerezza senza pari (si pensi alla cupola Haussmann della sala del ristorante nel magazzino parigino Le Printemps o allo Style Metro di Hector Guimard, famoso e fondamentale esempio di approccio totale, urbanistico dell’arte alla città.

L'arte totale

Tipico dell’Art Nouveau è cercare, come dice Ruskin, di coniugare il bello e l’utile, l’arte con l’artigianato prima e l'industria poi in modo da avvicinare il maggior numero di persone possibile al bello.    Rendere gradevole anche l’oggetto più umile, magari prodotto in scala industriale, vuol dire rendere accessibile il nuovo ideale (fatto di forme sinuose e di linee avvolgenti) anche alle classi meno facoltose. Questo negli ideali, in pratica il mercato dei nuovi oggetti viene allargato alla sempre più ampia classe borghese.

L'arte gipponese

Molto influente fu inoltre l’influsso dell’arte giapponese, che ebbe in Europa una vasta eco, soprattutto dopo che l’ammiraglio Perry forzò il Giappone ad aprire i porti all’occidente nel 1854. Con riviste e merci di importazione, grazie anche alla presenza di espositori giapponesi alle varie esposizioni internazionali (che imperversavano in Europa nella seconda metà del secolo) la sensibilità artistica di questo lontano paese penetrò gradatamente nel lavoro di molti artisti contemporanei.
   Furono soprattutto i disegni e le stampe, con la tipica schematizzazione della realtà naturale, con le decorazioni naturalistiche complesse e bizzarre, con fregi floreali, ad influenzare i grafici prima e gli artigiani poi.

Materiali e stili

Stilisticamente parlando abbiamo visto che l’Art Nouveau ha vari progenitori, tra i quali già visti i preraffaelliti, i movimenti di revival medievale e il ferro-vetro di Viollet-Le-Duc. Strutturalmente inoltre si fece spesso ricorso al cemento armato, di recente ideato in Francia e prontamente acquisito dai modernisti, che vedevano in esso un nuovo modo di liberare le forme dal giogo della costruzione e della statica classica. Altri aspetti, più legati a istanze di semplicità ed essenzialità, scevri dagli orpelli barocchi e neoclassici sono più caratteristici della cosiddetta Secessione austriaca (CONtrOLLARE), dove il maggiore esponente, Otto Wagner (1841-1918) predicava una decomposizione dell’edificio negli elementi fondamentali e una sua ricostruzione in un amalgama dove, ancora una volta, la decorazione fosse funzionale oltre che estetica e inerentemente connessa con la struttura.

Riassumendo

Possiamo così individuare, per i nostri scopi, alcuni caratteri salienti:

  • una "filosofia" che tentando di portare il bello negli oggetti comuni mira a rivalutare l’artigianato e a dare dignità al design industriale
  • una ricerca globale che investe tutto il vivere quotidiano dell’uomo, soprattutto in architettura (per antonomasia l’arte per l’uomo) e che mira a integrare nel progetto ogni aspetto, attribuendo pari dignità alla struttura e alla decorazione (che spesso viene a essere essenziale per la struttura stessa)
  • uso di nuovi materiali: ferro-vetro, cemento armato.
  • come tratti stilistici esteriori troviamo il florealismo, le decorazioni in linee prese dalla natura e dall’arte orientale, le linee di forza per esprimere (ed imprimere) dinamismo alla materia.

Il lavoro sul Liberty è stato realizzato da Walter GambaGiuseppe Mauro
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