Il Concorso per i Padiglioni di Torino Liberty per l'Esposizione Internazionale del 1902

Torino, ricca e vivace, tutto sommato risollevatasi bene dal trauma seguito al trasferimento della Capitale a Firenze, seppe cogliere il momento propizio e nel 1900 iniziò i preparativi per la grande esposizione che si sarebbe svolta nel Parco del Valentino. Come consuetudine in questi casi, si prevedeva la costruzione di padiglioni precari per ospitare i vari espositori. Il concorso venne indetto il 18 Febbraio del 1901 con scadenza il 6 Aprile dello stesso anno.

Il progetto vincitore risultò quello di Raimondo D'Aronco che, dati i suoi impegni a Costantinopoli, affidò la direzione dei lavori al discepolo Annibale Rigotti, di sua fiducia.

Il progetto, grazie anche alla necessità di lavorare in fretta e per corrispondenza (D'Aronco infatti avevea impegni col Sultano turco, che lo lasciava malvolentieri tornare in Italia) fu molto originale e immediato. Gli schizzi, preparati in fretta venivano spediti a Rigotti che dirigeva i lavori e integrava. I rapporti tra i due non furono sempre tranquilli, ma proprio dal contrasto tra la richezza decorativa del D'Aronco e l'essenziale razionalità del giovane aiutante si ebbero importanti spunti, poi ripresi dai numerosi artisti operanti a Torino.

Una curiosità: in concomitanza con l'Esposizione, si tenne, sempre a Torino, la Quadriennale della Promotrice di Belle Arti, dedicata alla pittura e alla scultura. Al centro dell'attenzione si trovò un quadro, allora sconosciuto, ora famosissimo: "Il Quarto Stato" di Pelizza da Volpedo.